Impotenza appresa

GLI - I.C. - Pontedilegno

Lunedì, 27 Novembre 2017


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Il silenzio cognitivo e la richiesta di aiuto

Il silenzio cognitivo e la richiesta di aiuto” è tratto da: https://youtu.be/tCD2ANAgm6A .

Un uomo ha venti monetine in parte da dieci e in parte da venticinque centesimi.

Se le monetine da dieci fossero da venticinque e quelle da venticinque fossero da dieci egli avrebbe novanta centesimi in più di quelli che ha ora.

Quante monetine ha da dieci e quante da venticinque?

Ecco: se sperimentate quella sensazione di aiuto!, quindi il silenzio cognitivo, e poi la richiesta di aiuto, sono riuscita a fare la sintesi di quello di cui vi voglio parlare adesso. […]


Unicità dell’impotenza appresa: da meccanismo psicologico a meccanismo neurofunzionale.

Unicità dell’impotenza appresa: da meccanismo psicologico a meccanismo neurofunzionale.” è tratto da: https://youtu.be/tCD2ANAgm6A .

Che cos’è l’impotenza appresa? Ve lo devo dire velocemente, anche se scientificamente andrebbe approfondito. […]

I disturbi dell’apprendimento vanno, hanno cioè direzione, da fattori neuro-basali a fattori psicologici: la causa va cercata nel sistema di maturazione neuro-basale ma ha degli effetti e delle ricadute anche massive anche nei fenomeni cognitivi e psicologici […] anche nella rappresentazione di sé.

Invece, l’impotenza appresa è l’unico disturbo che l’OMS ritiene andare nella direzione opposta. E perché va nella direzione opposta? Perché è quella condizione in cui io imparo che non sono capace.

Proprio perché imparo che non sono capace, perché sperimento tanti insuccessi, il meccanismo di memoria e di stabilizzazione, funziona come per tutti gli altri apprendimenti: più io sperimento di non esserne capace più io più questo si stabilizza nelle mie esperienze e nella mia memoria e nella mia rappresentazione di me.

E’ un meccanismo di plasticità di funzione: da meccanismo psicologico diventa un meccanismo neurofunzionale.


Impotenza vicaria

I fenomeni legati allo sviluppo e al rinforzo dell’impotenza appresa, se interagiscono con l’istinto di imitazione, prendono il nome di impotenza vicaria: l’osservazione di persone, magari per molti versi simili a sé stessi, che non riescano a raggiungere i propri obbiettivi o ad affrontare situazioni problematiche, possono rafforzare nell’osservatore la convinzione di non riuscire anch’egli ad affrontare situazioni simili o similmente fallire nel raggiungere i propri obbiettivi.


Un esperimento di induzione di impotenza appresa

Charisse Nixon, Ph.D Developmental Psychologist at Penn State Erie, The Behrend College and Director of Research and Evaluation for The Ophelia Project.

Fonte: https://youtu.be/gFmFOmprTt0 (originale) https://youtu.be/sEvZ92H1vCo (italiano)


Riferimenti

Peterson C., Maier S. F., & Seligman M. E. P., (1993), Learned helplessness: A theory for the age of personal control, New York: Oxford University Press.


Impotenza appresa, depressione, salute mentale: avvertenza

Il lavoro e le attività dei ricercatori che hanno isolato, studiato e definito l’impotenza appresa tendono a scivolare, rispetto alla presentazione che ne diamo qui, verso il fai fiorire la tua vita come percorso di salute mentale/psicologica.

Vedi ad esempio Martin Seligman, https://en.wikipedia.org/wiki/Martin_Seligman e https://www.authentichappiness.sas.upenn.edu

E’ facile, attraverso i motori di ricerca, imbattersi in questo insieme di libri/siti/corsi che, nominando l’impotenza appresa nel contesto più ampio della salute mentale, restituiscono un discorso diverso dal nostro.

Ci premono perciò almeno due sottolineature:

Il mondo anglosassone (qualsiasi cosa questo possa significare) è di cultura religiosa protestante e non cattolica, ad esempio. Ma è solo un abbozzo di approfondimento…